La Storia

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Cenni storici

Dai primi anni ’30 del Novecento, nelle immediate vicinanze di Venezia, prende vita un’attività di tessitura a mano per iniziativa di una giovane donna dall’energia imprenditoriale non comune, Gegia Bronzini. Dapprima come scuola di tessitura e subito dopo come laboratorio di produzione, l’attività cresce e assume una propria identità creativa. Si susseguono le esposizioni a partire dalla mostra alla Loggetta Sansovino, Venezia 1936, all’apertura del primo negozio di Venezia, poi di Milano nel 1939 e infine a Cortina d’Ampezzo.
L’attività produttiva si concentra sul tessuto per arredamento, testimoniata da numerose citazioni sulle più prestigiose riviste del settore,  partecipando inoltre dagli anni ’50 alle Triennali di Milano prima e alle Selettive del Mobile poi. Ma non mancano esperienze legate al tessuto per abbigliamento, con le realizzazioni di abiti presentati in defilés nella cornice del negozio di Cortina.
Dalla fine degli anni ’40 l’azienda si trasferisce a Cantù, dove riceve gli stimoli del comparto del Mobile in piena espansione. I decenni che seguono sono ricchi di soddisfazioni, di importanti e durature collaborazioni fino al 1976, anno della scomparsa di Gegia, con il passaggio alla figlia Marisa che diviene figura di riferimento per le spiccate doti artistiche e la notevole sensibilità creativa.
Nel 1982 il laboratorio si trasferisce a Carimate, nelle vicinanze del castello, in un edificio storico i cui spazi esaltano, come per contrasto, la modernità e il rigore delle produzioni tessili che per i successivi venticinque anni saranno create e realizzate a completamento di progetti d’arredo esclusivi. L’attività non si arresta neppure alla scomparsa di Marisa, nel 2007, trasformandosi e reinventandosi di continuo. Ora prosegue, sugli stessi telai a mano, nel rispetto del pricipio creativo originario, affiancata alla Tessile Officina con cui condivide gli spazi e le abili maestranze.

Cenni storici

Dai primi anni ’30 del Novecento, nelle immediate vicinanze di Venezia, prende vita un’attività di tessitura a mano per iniziativa di una giovane donna dall’energia imprenditoriale non comune, Gegia Bronzini. Dapprima come scuola di tessitura e subito dopo come laboratorio di produzione, l’attività cresce e assume una propria identità creativa. Si susseguono le esposizioni a partire dalla mostra alla Loggetta Sansovino, Venezia 1936, all’apertura del primo negozio di Venezia, poi di Milano nel 1939 e infine a Cortina d’Ampezzo. L’attività produttiva si concentra sul tessuto per arredamento, testimoniata da numerose citazioni sulle più prestigiose riviste del settore,  partecipando inoltre dagli anni ’50 alle Triennali di Milano prima e alle Selettive del Mobile poi. Ma non mancano esperienze legate al tessuto per abbigliamento, con le realizzazioni di abiti presentati in defilés nella cornice del negozio di Cortina. Dalla fine degli anni ’40 l’azienda si trasferisce a Cantù, dove riceve gli stimoli del comparto del Mobile in piena espansione. I decenni che seguono sono ricchi di soddisfazioni, di importanti e durature collaborazioni fino al 1976, anno della scomparsa di Gegia, con il passaggio alla figlia Marisa che diviene figura di riferimento per le spiccate doti artistiche e la notevole sensibilità creativa. Nel 1982 il laboratorio si trasferisce a Carimate, nelle vicinanze del castello, in un edificio storico i cui spazi esaltano, come per contrasto, la modernità e il rigore delle produzioni tessili che per i successivi venticinque anni saranno create e realizzate a completamento di progetti d’arredo esclusivi. L’attività non si arresta neppure alla scomparsa di Marisa, nel 2007, trasformandosi e reinventandosi di continuo. Ora prosegue, sugli stessi telai a mano, nel rispetto del pricipio creativo originario, affiancata alla Tessile Officina con cui condivide gli spazi e le abili maestranze.

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1950 - Ceramiche e tessuti, Domus n. 252/53, Novembre-Dicembre 1950

1950 - Ceramiche e tessuti, Domus n. 252/53, Novembre-Dicembre 1950

1950 - Ceramiche e tessuti
Domus n. 252/53, Novembre-Dicembre 1950

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Tavolo con gambe in acero tornito e piano in mogasar. Poltrona rivestita con tessuto Gegia Bronzini, pavimento in linoleum. Domus n. 301, Dicembre 1954.

Tavolo con gambe in acero tornito e piano in mogasar. Poltrona rivestita con tessuto Gegia Bronzini, pavimento in linoleum. Domus n. 301, Dicembre 1954.

Tavolo con gambe in acero tornito e piano in mogasar. Poltrona rivestita con tessuto Gegia Bronzini, pavimento in linoleum. Domus n. 301, Dicembre 1954.

Tradizione e colore
nell'arte di Gegia Bronzini

Tradizione 
colore
nell'arte di Gegia Bronzini

1963 - Artecasa, Febbraio 1963, n.41

1963 - Artecasa, Febbraio 1963, n.41

1963 - Artecasa, Febbraio 1963, n.41

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1955Tessuti_domus_1955_304_marzo_opt

1955 Domus n. 304, marzo 1955

Soltanto sei: e pare impossibile che da quei sei telai «a mano» escano migliaia e migliaia di metri di tessuti di seta pura,  alti centotrenta centimetri, tessuti pesanti flessuosi lucidi vivaci scattanti parlanti affascinanti.  «Trentacinque anni or sono (1929 ndr), nel Veneto, avevo visto tessere una contadina. Mi prese una voglia matta di fare altrettanto; chiesi a mio marito di comprarmi un telaio. «Cosa vuoi farne», egli mi domandò. «Voglio tessere», rispose decisa Gegia Bronzini . Così, proprio dalla stessa contadina imparò il mestiere della tessitrice. Ma non si limitò a quello: cominciò a creare, accostando i colori, dai tessuti pesanti per tappezzeria a quelli leggerissimi, trasparenti, per tendaggi. Ogni tessuto si può dire ha un nome: Triennale, Parisi, Ermellino.  Oro, argento, tutte le gamme dei viola, dei verdi, dei grigi, degli azzurri, dei rosa, tutti a testimoniare della loro magnificenza. E della loro straordinaria poesia. Una poesia che entra dentro esaltante e diviene a un tratto pittura, scultura, musica. Anche musica.

Carla Porta Musa
Tratto dalla rivista Como, inverno 1964.

Soltanto sei: e pare impossibile che da quei sei telai «a mano» escano migliaia e migliaia di metri di tessuti di seta pura,  alti centotrenta centimetri, tessuti pesanti flessuosi lucidi vivaci scattanti parlanti affascinanti.  «Trentacinque anni or sono (1929 ndr), nel Veneto, avevo visto tessere una contadina. Mi prese una voglia matta di fare altrettanto; chiesi a mio marito di comprarmi un telaio. «Cosa vuoi farne», egli mi domandò. «Voglio tessere», rispose decisa Gegia Bronzini . Così, proprio dalla stessa contadina imparò il mestiere della tessitrice. Ma non si limitò a quello: cominciò a creare, accostando i colori, dai tessuti pesanti per tappezzeria a quelli leggerissimi, trasparenti, per tendaggi. Ogni tessuto si può dire ha un nome: Triennale, Parisi, Ermellino.  Oro, argento, tutte le gamme dei viola, dei verdi, dei grigi, degli azzurri, dei rosa, tutti a testimoniare della loro magnificenza. E della loro straordinaria poesia. Una poesia che entra dentro esaltante e diviene a un tratto pittura, scultura, musica. Anche musica.

Carla Porta Musa
Tratto dalla rivista Como, inverno 1964.

Soltanto sei: e pare impossibile che da quei sei telai «a mano» escano migliaia e migliaia di metri di tessuti di seta pura,  alti centotrenta centimetri, tessuti pesanti flessuosi lucidi vivaci scattanti parlanti affascinanti.  «Trentacinque anni or sono (1929 ndr), nel Veneto, avevo visto tessere una contadina. Mi prese una voglia matta di fare altrettanto; chiesi a mio marito di comprarmi un telaio. «Cosa vuoi farne», egli mi domandò. «Voglio tessere», rispose decisa Gegia Bronzini . Così, proprio dalla stessa contadina imparò il mestiere della tessitrice. Ma non si limitò a quello: cominciò a creare, accostando i colori, dai tessuti pesanti per tappezzeria a quelli leggerissimi, trasparenti, per tendaggi. Ogni tessuto si può dire ha un nome: Triennale, Parisi, Ermellino.  Oro, argento, tutte le gamme dei viola, dei verdi, dei grigi, degli azzurri, dei rosa, tutti a testimoniare della loro magnificenza. E della loro straordinaria poesia. Una poesia che entra dentro esaltante e diviene a un tratto pittura, scultura, musica. Anche musica.

Carla Porta Musa
Tratto dalla rivista Como, inverno 1964.

I 6 telai d'oro di
Gegia Bronzini

I 6 telai d'oro
di 
Gegia Bronzini

I 6 telai d'oro di
Gegia Bronzini

Soltanto sei: e pare impossibile che da quei sei telai «a mano» escano migliaia e migliaia di metri di tessuti di seta pura,  alti centotrenta centimetri, tessuti pesanti flessuosi lucidi vivaci scattanti parlanti affascinanti.  «Trentacinque anni or sono (1929 ndr), nel Veneto, avevo visto tessere una contadina. Mi prese una voglia matta di fare altrettanto; chiesi a mio marito di comprarmi un telaio. «Cosa vuoi farne», egli mi domandò. «Voglio tessere», rispose decisa Gegia Bronzini . Così, proprio dalla stessa contadina imparò il mestiere della tessitrice. Ma non si limitò a quello: cominciò a creare, accostando i colori, dai tessuti pesanti per tappezzeria a quelli leggerissimi, trasparenti, per tendaggi. Ogni tessuto si può dire ha un nome: Triennale, Parisi, Ermellino.  Oro, argento, tutte le gamme dei viola, dei verdi, dei grigi, degli azzurri, dei rosa, tutti a testimoniare della loro magnificenza. E della loro straordinaria poesia. Una poesia che entra dentro esaltante e diviene a un tratto pittura, scultura, musica. Anche musica.

Carla Porta Musa
Tratto dalla rivista Como, inverno 1964.

Soltanto sei: e pare impossibile che da quei sei telai «a mano» escano migliaia e migliaia di metri di tessuti di seta pura,  alti centotrenta centimetri, tessuti pesanti flessuosi lucidi vivaci scattanti parlanti affascinanti.  «Trentacinque anni or sono (1929 ndr), nel Veneto, avevo visto tessere una contadina. Mi prese una voglia matta di fare altrettanto; chiesi a mio marito di comprarmi un telaio. «Cosa vuoi farne», egli mi domandò. «Voglio tessere», rispose decisa Gegia Bronzini . Così, proprio dalla stessa contadina imparò il mestiere della tessitrice. Ma non si limitò a quello: cominciò a creare, accostando i colori, dai tessuti pesanti per tappezzeria a quelli leggerissimi, trasparenti, per tendaggi. Ogni tessuto si può dire ha un nome: Triennale, Parisi, Ermellino.  Oro, argento, tutte le gamme dei viola, dei verdi, dei grigi, degli azzurri, dei rosa, tutti a testimoniare della loro magnificenza. E della loro straordinaria poesia. Una poesia che entra dentro esaltante e diviene a un tratto pittura, scultura, musica. Anche musica.

Carla Porta Musa
Tratto dalla rivista Como, inverno 1964.

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I negozi

Il successo della mostra del 1936 alla Loggetta del Sansovino, ai piedi del Campanile di San Marco, porta l'anno successivo all'apertura, sempre in Piazza San Marco, del primo negozio. Antiqua Ars Nova è il nome scelto per indicare una produzione fondata su una antica tecnica riattualizzata con l'uso di filati particolari, disegni e tipologie di prodotto contemporanei: rimanere ancorati ad una tecnica antica per poter creare prodotti attuali. (...) L'entusiasmo, l'intraprendenza, la sensibilità creativa di Gegia (che è anche la Direttrice delle Tesserie Rurali di Venezia) e Marisa Bronzini hanno modo di svilupparsi in un ambiente che è particolarmente sensibile al complesso di attività che ruotano attorno alla tessitura. Già prima dello scoppio della guerra viene aperto il negozio di Milano (1939, Galleria del Toro) e subito dopo la guerra quello di Cortina. I tre negozi (quello di Milano verrà completamento rinnovato alla fine degli Anni Sessanta) e il punto vendita di Cantù restano attivi sino alla fine degli anni Settanta. Dopo la morte di Gegia l'attività si concentra a Cantù dove Marisa si dedica alla ricerca sui tessuti ottenuti con filati e materiali particolari supportata dalle più libere esperienze creative.

I negozi

Il successo della mostra del 1936 alla Loggetta del Sansovino, ai piedi del Campanile di San Marco, porta l'anno successivo all'apertura, sempre in Piazza San Marco, del primo negozio. Antiqua Ars Nova è il nome scelto per indicare una produzione fondata su una antica tecnica riattualizzata con l'uso di filati particolari, disegni e tipologie di prodotto contemporanei: rimanere ancorati ad una tecnica antica per poter creare prodotti attuali. (...) L'entusiasmo, l'intraprendenza, la sensibilità creativa di Gegia (che è anche la Direttrice delle Tesserie Rurali di Venezia) e Marisa Bronzini hanno modo di svilupparsi in un ambiente che è particolarmente sensibile al complesso di attività che ruotano attorno alla tessitura. Già prima dello scoppio della guerra viene aperto il negozio di Milano (1939, Galleria del Toro) e subito dopo la guerra quello di Cortina. I tre negozi (quello di Milano verrà completamento rinnovato alla fine degli Anni Sessanta) e il punto vendita di Cantù restano attivi sino alla fine degli anni Settanta. Dopo la morte di Gegia l'attività si concentra a Cantù dove Marisa si dedica alla ricerca sui tessuti ottenuti con filati e materiali particolari supportata dalle più libere esperienze creative.

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Il successo della mostra del 1936 alla Loggetta del Sansovino, ai piedi del Campanile di San Marco, porta l'anno successivo all'apertura, sempre in Piazza San Marco, del primo negozio. Antiqua Ars Nova è il nome scelto per indicare una produzione fondata su una antica tecnica riattualizzata con l'uso di filati particolari, disegni e tipologie di prodotto contemporanei: rimanere ancorati ad una tecnica antica per poter creare prodotti attuali. (...) L'entusiasmo, l'intraprendenza, la sensibilità creativa di Gegia (che è anche la Direttrice delle Tesserie Rurali di Venezia) e Marisa Bronzini hanno modo di svilupparsi in un ambiente che è particolarmente sensibile al complesso di attività che ruotano attorno alla tessitura. Già prima dello scoppio della guerra viene aperto il negozio di Milano (1939, Galleria del Toro) e subito dopo la guerra quello di Cortina. I tre negozi (quello di Milano verrà completamento rinnovato alla fine degli Anni Sessanta) e il punto vendita di Cantù restano attivi sino alla fine degli anni Settanta. Dopo la morte di Gegia l'attività si concentra a Cantù dove Marisa si dedica alla ricerca sui tessuti ottenuti con filati e materiali particolari supportata dalle più libere esperienze creative.

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Il successo della mostra del 1936 alla Loggetta del Sansovino, ai piedi del Campanile di San Marco, porta l'anno successivo all'apertura, sempre in Piazza San Marco, del primo negozio. Antiqua Ars Nova è il nome scelto per indicare una produzione fondata su una antica tecnica riattualizzata con l'uso di filati particolari, disegni e tipologie di prodotto contemporanei: rimanere ancorati ad una tecnica antica per poter creare prodotti attuali. (...) L'entusiasmo, l'intraprendenza, la sensibilità creativa di Gegia (che è anche la Direttrice delle Tesserie Rurali di Venezia) e Marisa Bronzini hanno modo di svilupparsi in un ambiente che è particolarmente sensibile al complesso di attività che ruotano attorno alla tessitura. Già prima dello scoppio della guerra viene aperto il negozio di Milano (1939, Galleria del Toro) e subito dopo la guerra quello di Cortina. I tre negozi (quello di Milano verrà completamento rinnovato alla fine degli Anni Sessanta) e il punto vendita di Cantù restano attivi sino alla fine degli anni Settanta. Dopo la morte di Gegia l'attività si concentra a Cantù dove Marisa si dedica alla ricerca sui tessuti ottenuti con filati e materiali particolari supportata dalle più libere esperienze creative.

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Il successo della mostra del 1936 alla Loggetta del Sansovino, ai piedi del Campanile di San Marco, porta l'anno successivo all'apertura, sempre in Piazza San Marco, del primo negozio. Antiqua Ars Nova è il nome scelto per indicare una produzione fondata su una antica tecnica riattualizzata con l'uso di filati particolari, disegni e tipologie di prodotto contemporanei: rimanere ancorati ad una tecnica antica per poter creare prodotti attuali. (...) L'entusiasmo, l'intraprendenza, la sensibilità creativa di Gegia (che è anche la Direttrice delle Tesserie Rurali di Venezia) e Marisa Bronzini hanno modo di svilupparsi in un ambiente che è particolarmente sensibile al complesso di attività che ruotano attorno alla tessitura. Già prima dello scoppio della guerra viene aperto il negozio di Milano (1939, Galleria del Toro) e subito dopo la guerra quello di Cortina. I tre negozi (quello di Milano verrà completamento rinnovato alla fine degli Anni Sessanta) e il punto vendita di Cantù restano attivi sino alla fine degli anni Settanta. Dopo la morte di Gegia l'attività si concentra a Cantù dove Marisa si dedica alla ricerca sui tessuti ottenuti con filati e materiali particolari supportata dalle più libere esperienze creative.

Catalogo_gegia_01_opt
Catalogo_gegia_02_opt
Catalogo_gegia_03_opt
Catalogo_gegia_04_opt

Selezione Catalogo Gegia Bronzini 

1981_copertina_poltrona_Dream_saporitiItalia_homeItalia_ottobre1981_annoV_opt

«Dream» bergère con o senza braccioli presentata dalla Saporiti Italia all'ultimo Salone del Mobile, i tessuti sono di Marisa Bronzini. L'incontro tra eleganza della struttura e raffinatezza del tessuto consente di sottolineare la validità della proposta italiana nell'arredamento. Copertina di Home Italia, 1981 - Anno V, n. 9 ottobre 1981.

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