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ALLA RISCOPERTA

DI GEGIA BRONZINI,

DIVA DEL TESSILE

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ALLA

RISCOPERTA

DI GEGIA

BRONZINI,

DIVA

DEL TESSILE

DOMUS | 29 novembre 2020


“Designer e artigiana di fama internazionale già negli anni ’30 univa la tecnica antica degli arazzi alle forme del Bauhaus, i filati di granoturco alla seta e al lino.”

Una cultura del saper fare tipicamente femminile caratterizza un periodo essenziale del design italiano tra gli anni Trenta e gli anni Settanta del Novecento: una linea silenziosa, di grande manualità, che ha accompagnato la ricerca e la sperimentazione tra le arti. Stiamo parlando del mondo tessile, tanto caro a Gio Ponti da dedicargli una rubrica su Domus e un numero intero della rivista Stile (n.11, 1941), e che ha visto la presenza di alcune donne che hanno avuto un ruolo di artigiane/artiste, la maggior parte ancora sconosciute ai più, come Renata Bonfanti, Anita Pittoni, Gegia Bronzini e Carla Badiali.

CONTINUA A LEGGERE SU DOMUS.

 

DOMUS | 29 novembre 2020

“Designer e artigiana di fama internazionale già negli anni ’30 univa la tecnica antica degli arazzi alle forme del Bauhaus, i filati di granoturco alla seta e al lino.”

Una cultura del saper fare tipicamente femminile caratterizza un periodo essenziale del design italiano tra gli anni Trenta e gli anni Settanta del Novecento: una linea silenziosa, di grande manualità, che ha accompagnato la ricerca e la sperimentazione tra le arti. Stiamo parlando del mondo tessile, tanto caro a Gio Ponti da dedicargli una rubrica su Domus e un numero intero della rivista Stile (n.11, 1941), e che ha visto la presenza di alcune donne che hanno avuto un ruolo di artigiane/artiste, la maggior parte ancora sconosciute ai più, come Renata Bonfanti, Anita Pittoni, Gegia Bronzini e Carla Badiali.

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DOMUS | 29 novembre 2020


“Designer e artigiana di fama internazionale già negli anni ’30 univa la tecnica antica degli arazzi alle forme del Bauhaus, i filati di granoturco alla seta e al lino.”

Una cultura del saper fare tipicamente femminile caratterizza un periodo essenziale del design italiano tra gli anni Trenta e gli anni Settanta del Novecento: una linea silenziosa, di grande manualità, che ha accompagnato la ricerca e la sperimentazione tra le arti. Stiamo parlando del mondo tessile, tanto caro a Gio Ponti da dedicargli una rubrica su Domus e un numero intero della rivista Stile (n.11, 1941), e che ha visto la presenza di alcune donne che hanno avuto un ruolo di artigiane/artiste, la maggior parte ancora sconosciute ai più, come Renata Bonfanti, Anita Pittoni, Gegia Bronzini e Carla Badiali.

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